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Ray Kroc: l’uomo che creò l’impero di McDonald’s

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Vi sarà capitato nei mesi scorsi, andando in giro per le città italiane, di imbattervi nel cartellone pubblicitario del film The Founder, dove campeggiava in bella mostra l’attore Michael Keaton con alle spalle uno dei loghi più famosi del mondo: quello di McDonald’s.

The Founder porta sul grande schermo la storia incredibile di Ray Kroc, un rappresentante di frullatori americano che, negli anni ‘50, crea l’impero del fast food che tutti noi conosciamo come McDonald’s, a partire da un chiosco di hamburger nel mezzo del deserto della California. La storia di Ray Kroc dimostra come il successo non ha età e può arrivare quando meno lo si aspetta.

Un uomo dalle mille esperienze

Che lo si odi o si ami, il panino di McDonald’s è diventato il simbolo per eccellenza del capitalismo americano, del mondo globalizzato e del consumismo di massa. Nonostante le numerose campagne di boicottaggio portate avanti nel corso del tempo nei confronti di McDonald’s da parte di associazioni di ogni tipo, la catena di fast food sopravvive da più di 50 anni ed ha saputo rinnovare il proprio stile e i propri menù parallelamente all’evoluzione dei gusti e delle preferenze della società.

Questa rivoluzione nel campo gastronomico si deve a Ray Kroc, un americano arrivato alle soglie della pensione, dopo aver trascorso una vita intera a vendere frullati.

Kroc, figlio di immigrati, mostra già da piccolo le sue doti di venditore, vendendo limonata a scuola e aprendo poi un negozio di musica con alcuni amici, ma l’esperienza dura poco. Ray non si perde d’animo e decide di lavorare per lo zio vendendo bibite gassate e gelati. Un momento fondamentale: «Ho scoperto che riuscivo a influenzare i desideri della gente: venivano per un caffè, e se ne andavano con una coppa di gelato guarnita».

Al ritorno dalla Grande Guerra, Ray torna in America e fa una miriade di lavori: suona il pianoforte, lavora in una radio, prova a vendere case, terreni, bicchieri di carta e continua nel settore delle vendite, grazie al suo fiuto infallibile, fin quando nel 1938 incontra Earl Prince, padrone della Prince Multimixer, che gli mostra il suo prodotto: il frullatore. Ray capisce sin da subito che è un’occasione che non può lasciarsi sfuggire, per questo accetta l’offerta di Earl e comincia a vendere frullatori per tutti gli Stati Uniti, fino all’età di 52 anni.

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L’intuizione della vita

Stava già pensando alla pensione Ray, quando un giorno, entrando in un ristorante a San Bernardino, nota che i due fratelli che lo gestivano, Richard e Maurice McDonald’s, avevano comprato ben 8 dei suoi frullatori e li impiegavano secondo i principi della catena di montaggio, riuscendo quindi a preparare 40 milkshake alla volta e servendo il cibo ai clienti su piatti di carta. In questo modo rendevano più veloci le operazioni di pulizia e in meno di un minuto il cliente riceveva l’ordinazione, pagando pochissimo. Ray non lo sapeva ancora, ma si era imbattuto nel primo fast food della storia.

Egli riesce però a cogliere l’affare e da questo momento in poi inizia la sua seconda vita: nel 1955 Kroc apre un locale a Des Plaines Illinois e getta le basi della futura McDonald’s Corporation, allora concepito come McDonald’s System Inc. Sei anni più tardi chiede ai due fratelli di cedere i diritti del nome in cambio di una percentuale delle vendite di tutti i franchising, per poi rilevare completamente le quote dei due per soli 2,7 milioni di dollari. Ray inventa nuovi modi per rendere più veloce il servizio, cucinare le patatine e pensa addirittura ad una mascotte: il pagliaccio Ronald McDonald’s che diventa tanto popolare al punto che per il 96% dei bambini americani supera addirittura il presidente USA.

Da quel momento in poi la scalata verso il successo è assicurata: nel 1965 si quota in borsa e Kroc si ritrova più ricco di 3 milioni di dollari che, nei 10 anni successivi, diventano 500. McDonald’s diventa un brand globale ed apre anche in Europa (il primo nel 1975 in Olanda), Asia e nel resto del mondo. Il primo in Italia fu aperto a Bolzano nel 1985.

Ray Kroc grazie al duro lavoro, all’intuito e alla sua ostinazione, è la testimonianza che il sogno americano si può realizzare: è riuscito a concepire un modo di vivere diverso, mai provato prima.  Ray non avrà inventato il celebre Big Mac, ma ha concepito la cornice in cui collocare tutto ciò. C’è chi lamenta il fatto che Kroc si considerasse il fondatore del brand, a discapito dei due fratelli McDonald’s che però, c’è da dire, non hanno saputo sfruttare a dovere l’enorme possibilità che avevano tra le mani.

Ray morirà nel 1984, in California, all’età di 81 anni.

Dopo oltre mezzo secolo dalla loro nascita, sono più di 33.000 i ristoranti McDonald’s in tutto il mondo, di cui circa 13.000 negli Stati Uniti. Impiegano un milione e mezzo di persone e servono più di 48 milioni di clienti ogni giorno. L’Indice Big Mac poi, presentato dall’Economist nel 1986, è un indice utile di comparazione tra stati: permette, infatti, di ottenere informazioni importanti sulle economie di diversi paesi, partendo dal prezzo di un Big Mac.